PROPOSTA PROGETTUALE E REALIZZAZIONE DE “Il Fauno” Cultura e Ambiente Bassa Bresciana ( Basso Mella dal 2015 ) in collaborazione con i comuni di Cigole, Milzano, Pavone del Mella e Pralboino.
APPROFONDIMENTI NATURALISTICI : Gruppo “Il Fauno”
PROGETTISTA :arc. Roberto Feroldi
PROGETTO : ottobre1993
PREMIO NAZIONALE:”Alpe Carnia” 2 PARI MERITO, 21/ luglio /1994
INAUGURAZIONE:05/giugno/1994
SUPERFICIE: mq 9.000
ALBERATURE ED ARBUSTI: n240
Brevi cenni storici dell’area
L’area in causa si trova all’interno dei confini del Comune di Pavone del Mella, anche se territorialmente è inclusa nel Comune di Milzano a causa di una rettifica dell’alveo. Infatti prima della opere di regimentazione nel 1967, a seguito delle piene del 1966, lo specchio d’acqua della località denominata Mella Morta era un normale tratto del fiume. Nell’eseguire la prismatura dell’argine si è rettificato corso, lasciando isolata la vecchia ansa. Per effetto della pressione dell’acqua del fiume, la lanca continua a riempirsi fino a superare il livello del corso d’acqua principale.
Descrizione botanica della vegetazione presente prima dell’intervento
Partendo dall’imbocco della strada vi è un filare di robinie lungo 50 m a ceppaia bassa per 60 m
poi a seguito robinie a cespuglio, dei sambuchi sparsi, un pioppo ibrido, un ulteriore tratto senza vegetazione e nella parte finale che costeggia l’argine del fiume, fitti cespugli di olmi ,ormai completamente attaccato dalla grafiosi, un cancro che sta rovinando attualmente questa specie.
Partendo dalla strada e percorrendo l’argine esterno, si distinguono all’interno dello specchi d’acqua un folta distesa di tipe, alcuni sambuchi a cespuglio, un ulteriore macchia di tipe e l’immissione di un canale originato da fontanili posti più a valle. Continua una striscia di robinie lunga 180 m, una serie isolata di noci, platani, pioppi, in prossimità dell’immissione di un altro canale, delle rumiglie, alcuni pioppi, un gruppo di platani e sambuchi neri.
Commenti floro- vegetazionali e faunistici dell’area
In questa Lanca l’acqua e pressoché ferma: in livello viene mantenuto sia dal fiume che da due ruscelli uno posto a nord- ovest e d uno posto a sud -ovest, i quali si riforniscono da risorgive.
A sud est vi è un condotto formato da tubi collocati al di sotto dell’argine avente funzione di regolatore ed emissario del fiume. All’interno del laghetto vi sono specie di pesci come l’alborella, la scardola, il vairone, il triotto, la carpa, la tinca, il pesce gatto, il luccio,l’anguilla, il cavedano, il barbo; anfibi come la raganella, la rana verde, il rospo; rettili come l’orbettino, la biscia dal collare, il biacco, il colubro, tutti animali innocui. Sulle sue rive vivono lucertole e ramarri sulle sponde crescono essenze non autoctone come l’indaco selvatico, la fitolacca, il topinambur e il sicio. Vi sono anche le piante palustri tipiche: tipa angusfolia, canna palustre, carice, giaggiolo d’acqua, giunco palustre. Si è sviluppato in oltre un tipo particolare di ninfea, un esemplare unico in tua la zona, che nella stagione primaverile ed estiva ricopre parti considerevoli dello specchio d’acqua. Nel lato sud ovest è stato realizzato un birdwatching dal quale si posso osservare diverse specie di volatili che vivono sulla lanca: la gallinella d’acqua, la nicottera, l’airone cenerino, il propriro, il prociglione, il voltolino, il cuculo, l’usignolo, il merlo.
Questa struttura in legno rivestita di canne di bambù e nascosta dalla vegetazione cespugliosa già esistente di olmi in previsione di essere sostituiti in quanto oramai rovinati dalla malattia.
Il progetto e la realizzazione
Lungo il perimetro dell’argine della Lanca è stato lasciato un percorso di m 4 di larghezza per consentire le passeggiate sia a piedi che in bicicletta e visite istruttive alle scolaresche. Nella zona a sud maggiormente ombreggiata, antistante il filare delle rubinie ad alto fusto, si è proceduto alla realizzazione di un’area di sosta cosiddetta picnic e relax attrezzata con tavoli e panche in legno e poco più lontano una fontana a getto continuo e un barbecue, in muratura. Nel laghetto vi è la possibilità di utilizzare una barca in legno, con cui si possono effettuare delle brevi gite guidate da membri del gruppo ambientalista Il Fauno, gestore del parco. Sono stati in oltre tre pontili in legno in corrispondenza della fine dei coni ottici, a sbalzo verso la lanca in modo da consentire l’osservazione ravvicinate della natura esistente nello specchi d’acqua.
Nella parte centrale è stata collocata un quercia alla memoria dell’ambientalista Francesco Pietta, dalla quale dipartono tre coni ottici privi di alberature e segntinei punti terminali da pioppi cipressini. Vicino all’argine un area a semi cerchio non piantumata potrebbe ospitare feste ( abbiamo investito sul un prato fiorito 45 specie di fiori ed erbe )e non ci sembra giusto farlo calpestare ora. La piantumazione eseguita con alberature e soprattutto cespugli su parti dell’argine prive di vegetazione permetterà agli uccelli di tutte le specie tipiche delle aree verdi fluviali di ritrovare il loro abitat, e ne consentirà l’integrazione di altre come: il simpalo, il canapino, la stepazzola, il pigliamosche, l’averla piccola, la tortora presente in estate è abituata a nidificare nelle zone fornite di alberi bassi e folti arbusti, la gallinella amante degli ambienti umidi e ricchi di cespugli, lo scricciolo, l’usignolo,la capinera, il merlo e lo storno. L’ansa della “Mella Morta” che attualmente ospita una vegetazione, e dopo l’intervento di integrazione della vegetazione , potrà essere maggiormente frequentata da specie acquatiche, come la gallinella, il martin pescatore, cannaiola verdognola e l’usignolo di fiume. Gli alberi ad alto fusto in caso di moria possono formare l’habitat ideale per la nidificazione dell’allocco che alloggia spesso nella cavità, del picchio rosso maggiore che oltre a nidificare nelle cavità può ivi trovare degli insetti silofagi base essenziale della su dieta alimentare cosi per il torcicollo. Questi alberi potrebbero costituire dimora per il rigolo e la cornacchia grigia che nidifica sui pioppi, costruendo quest’ultima nidi di rami secchi con la coppa rivestita di piume, per il fringuello ed il verdone che amano entrambi zone ricche di alberi frondosi di varia altezza.
Nel parco sono state piantumate 240 essenze autoctone e di un’altro tipo onde ottenere la caratteristica di un piccolo giardino botanico; tra queste essenze di un bosco igrofito pioppi salici vista la vicinanza dell’acqua e essenze di un bosco mesofillo come querce frassini e carpini, in oltre cespugli come il bianco spino, il corniolo, la lantana, e al rosa canina e piante di frutto selvatico per permettere agli uccelli ed animali di alimentarsi ( tratto ed aggiornato 2020 dal libro un parco in campagna 1996).
ps .Le attrezzature mancanti, negli anni non sono più reintegrate, il costo è esorbitante per la comunità di comuni, danneggiate con atti vandalici, non ricostruibili come: 1 dei tavoli grandi e piccolo ideato per i più piccoli rubato, 6 le panche, il capanno di birdwatching bruciato, il barbecue in muratura abbattuto, la barca in legno bruciata, i pontili spezzati da gente che voleva provare quanto reggeva in 23 persone , la barra di legno all’ingresso rotta più volte sostituita con una barra in ferro rotta, messa catena rotta e rimessa più grande, 1 porta biciclette, lucchetti spezzati a non finire. Senza le 30 piante di 40 / 50 cm di diametro di rubinie tagliate nel 2015, cestini di rifiuti buttati nel laghetto ed altro ….. 27 anni di danneggiamenti. Si spera di riuscire a togliere dall’alveo alcuni tronche e ripulire le rive anche verso il perimetro esterno ma bisognerà confrontarsi propritari dei terreni adiacenti anche se sono abitat di uccelli e micro fauna.
0 commenti